Amor di libro 2
Fuori del Coro | n. 20-2002
È particolarmente azzeccato il titolo dell’iniziativa culturale varesina che si svolge in questi giorni: “Amor di libro”, cioè amore del lettore verso il libro, ma anche amore del libro (cioè del suo autore) verso il lettore. Il libro, nonostante il dilagare dell’editoria informatica e dei nuovi mezzi di comunicazione, rimane ancora oggetto di amore perché suscita l’avvenimento dell’incontro tra l’autore che vuole comunicare ed il lettore che accetta l’avventura straordinaria di immergersi nelle pagine di un testo che non conosce, accettando di percorrere un itinerario in cui è chiesto sia di lasciarsi guidare sia di ricreare il senso mediante la propria personale chiave di lettura.
Leggere un libro è sempre un atto di amore, di stima, di fiducia nell’intelligenza; un gesto altamente umanizzante non solo per i contenuti culturali di cui il libro può essere veicolo comunicativo, ma per l’impegno di scrittura e lettura che esso implica. Qualunque sia il genere letterario (saggio, romanzo, racconto, ecc.) il libro può diventare una compagnia per approfondire la conoscenza e la riflessione, in un’apertura di orizzonte che difficilmente è dato alla mente di poter sperimentare al di fuori della lettura: leggere è inizio di stupore per il giovane (non è un caso che la scuola debba indicare non solo un riassunto in pillole dei vari saperi, ma invitare a leggere i classici, cioè quei testi che sono patrimonio immortale dell’umanità), ma poi dovrebbe essere esercizio costante della maturità, sino a divenire aiuto e conforto in ogni momento della vita.
Certamente non tutta la produzione editoriale è di eguale livello e valore; e non sempre i consigli per l’acquisto o le recensioni aiutano ad orientarsi nel variegato mercato, fatto spesso di prodotti creati più per il consumo (come gli istant-book) che per essere destinati a durare nel tempo e a segnare l’animo del lettore; ma sta il fatto che un libro può essere davvero un avvenimento se s’inserisce nella vicenda spirituale del lettore come occasione per comprendere meglio la realtà. Tutto può essere interessante, ma certo non tutto apre l’orizzonte dell’universalità di cui la mente va alla ricerca, per questo leggere è un’impresa critica ed entusiasmante se aiuta a discernere ciò che vale da ciò che dura lo spazio di una stagione.
Ogni libro va comunque amato e chiede spazi di tempo e raccoglimento: in ogni pagina potrebbe nascondersi un messaggio di verità che penetra le giunture dell’anima, o l’invito a valicare la superficialità con cui incontriamo abitualmente le cose. Non è un caso che le tre grandi religioni monoteistiche si colleghino al Libro come fonte di conversione e sapienza, anche se nel caso del Cristianesimo il Libro esprime non i suoi autori ma l’avvenimento della salvezza, cioè un evento reale e non certo un evento mentale. Tuttavia come l’incontro con il libro cristiano rende presente l’avvenimento della salvezza, analogicamente ogni lettura vissuta con attenzione ed amore può comunicare un’esperienza capace di divenire avvenimento per la coscienza di chi legge.
Bisogna però educarsi a leggere e dunque ben vengano iniziative che invitano al libro come ad un oggetto d’amore: l’amore è atto che nasce dall’attrattiva per il vero ed il bello, sviluppando fedeltà all’oggetto amato, come il libro, che tanto più attrae quanto più stimola la riflessione al vero e cattura il cuore al bello, ma al tempo stesso richiede una fedeltà costante per essere esplorato sino in fondo. Leggere è atto controcorrente, perché inverte l’abituale rapporto tra sforzo e risultato: se il libro vale, andare sino in fondo all’esperienza delle lettura offre esiti in termini di personale crescita che ripagano della fatica ben più di tanti altri risultati concreti.