Gp Cottini

Questo sito intende presentare la personalità e le opere del filosofo Giampaolo Cottini, a partire da una selezione ragionata di articoli curati per il quotidiano “La Prealpina“.

Natale di solidarietà

Fuori del Coro | n. 50-1996

Quest’anno l’approssimarsi del Natale è segnato da preoccupazioni economiche che assillano le famiglie: le tredicesime sembrano più destinate all’Europa (ossia all’eurotassa) che ad allietare con doni l’atmosfera familiare, e ciò rischia di mettere in atto un meccanismo di difesa e di auto censura del desiderio di spendere in regali, sino alla rinuncia ad uscire dal grigiore quotidiano attraverso la logica del dono. Sarà dunque un Natale di stretto risparmio? Forse. Ma almeno su una cosa non si può essere tirchi, sulla solidarietà.

Se usciamo per un attimo dalla cultura neopagana che riduce il Natale a festa del buonismo o al massimo della famiglia riunita intorno al panettone, e cerchiamo di vedere il significato vero dell’annuncio gioioso fatto ai pastori del fatto che a Betlemme è nato il Salvatore dell’umanità, allora non possiamo evitare di considerare che l’amore del dio-fatto-uomo chiede una nuova attenzione alla realtà in tutti i suoi aspetti. Tra questi, e primo fra tutti, quello del bisogno concreto di una gran parte di umanità sofferente e priva del minimo per sopravvivere. Perciò non si tratta di fare qualche elemosina in più, ma di capire che dopo la venuta di Cristo ogni brandello dell’umano è diventato interessante, ogni frammento dell’esistenza è diventato importante, sino a dividere anche le risorse materiali perché tutti ne possano fruire.

Quando una trentina di anni fa gli attacchi al consumismo venivano dall’ideologia terzomondista, era facile dire che si era disposti a fare la rivoluzione perché i Paesi sottosviluppati si potessero ribellare al monopolio capitalistico dei Paesi del Nord del pianeta. Ma realisticamente, se qualcosa è mutato, lo si deve più al sacrificio di persone impegnate personalmente a sanare qualche situazione di povertà, che non alle tante manifestazioni per la fame nel mondo. Per questo vale la pena di segnalare iniziative concrete cui fattivamente si possa dare un contributo, nella certezza di un buon fine immediato. Tra queste mi permetto di segnalarne una che incontreremo nei prossimi giorni nelle vie del centro di Varese.

Si tratta delle Tende di Natale organizzate dall’AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale), da anni impegnata in opere al servizio dei paesi in via di sviluppo, che si presenta oggi come una delle più accreditate organizzazioni non governative riconosciute dall’O.N.U. per la realizzazione di progetti operativi in paesi poveri. Le offerte che verranno raccolte anche a Varese in Corso Matteotti nei giorni 20-21-22 dicembre serviranno per cinque obiettivi concreti: la costruzione di un centro multifunzionale per bambini in Albania, l’attivazione di aiuti d’emergenza per le popolazioni dello Zaire, l’apertura di un sanatorio per bambini affetti da tubercolosi in Kazakistan, la realizzazione di una mensa per gli orfani in Angola, la costituzione di un centro di recupero ed educazione nutrizionale in Brasile. Sono tutti progetti mirati, nati dalla presenza di volontari impegnati in questi paesi, che hanno di mira la risposta a bisogni precisi, ben individuati e realisticamente risolvibili. Insieme alla raccolta di fondi viene anche proposta l’adozione a distanza di bambini in Albania, Brasile, Romania, Kazakistan, con versamenti alla portata di tutti che consentono di aiutare volti concreti e non solo di sostenere strutture.

Allora una mano al portafogli, senza remore, perché la vera carità non lascia mai a piedi! Anzi apre la speranza di un domani migliore. Perciò non vergogniamoci di dare, almeno a Natale; e quando qualche giovane (e meno giovane) ci verrà incontro chiedendo di sostenere il lavoro delle Tende, ricordiamoci del Dio-bambino che ha posto la sua tenda in mezzo a noi.

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